domenica 15 aprile 2012

Sooool, maaaar y...a lot of fun!

Innanzitutto...CIAO!...HOLA!...ALLILLANCHU!
Secondo...WOW!
Terzo....ARI-WOW!

In questo preciso momento qua fuori, come ogni giorno d'altronde, il signore della pioggia sta facendo sentire la sua ingombrante (e stufosa) presenza, in sottofondo scorrono note e melodie perfette x l'occasione, ciononostante, tutto ciò mi fa un baffo!...perché?!?...perché sto per scrivere di sole, mare, avventure e divertimento!...e perché, a pensarci bene, poco più una settimana fa a quest'ora ero seduta in spiaggia, al cospetto di una luna imponente e luccicante, con l'oceano a miei piedi!

Già...settimana scorsa, approfittando delle vacanze pasquali sono migrata verso nuovi orizzonti per festeggiare la Semana Santa in compagnia (le prime ferie in terra peruviana...olè!), una rimpatriata per quattro giorni spassosi.

11 ore di viaggio in notturna, spaparanzata su un sedile di superlusso (non da vero backpacker...) e una preziosa coperta a proteggermi dal clima polare regnante nel super bolide, han fatto sì che dopo miliardi di curve e sballottolamenti vari, salutando il nuovo giorno, davanti a me si palesasse uno dei tanti spettacolari panorami che fanno del Perù un Paese così ricco di paesaggi...dalle verdi montagne al deserto assolato!!!
Destinazione: Ica, una città 4 ore a sud di Lima...dune all'orizzonte più traffico, polvere e rumori che avevo dimenticato ormai da qualche mese (vivere in 1 pesino isolato ha i suoi vantaggi...).
L'allegra combriccola dei 6 caschi bianchi si riunisce a scaglioni e con 1 bel pranzo all'italiana ha inizio la vacanza!
Giro nella calda e afosa città e poi via, in moto taxi all'oasi di Huacachina a scalare le dune e fare sandboarding...ebbene sì...snow sulla sabbia!!!...quanta fatica (e quanto tempo) per risalire il pendio sabbioso, ma dài...alla fin dei conti ne è valsa la pena scivolare sulle mura naturali dell'oasi, al tramonto poi ☺! 


E siccome ancora non ne abbiamo abbastanza, e l'essere alternativi ci piace assai, coroniamo la serata ancora una volta in cima ad una duna, tra foto, chiacchiere, musica, ammirazione del cielo e della sua grande e luminosa protagonista. Ma la cosa più divertente è stato correre come ragazzini (in fondo lo siamo!) giù a perdifiato dalla cima e intrufolarsi in discoteca entrando dalle finestre x uscirne con nonchalance, come niente fosse ☺!


Venerdì....mare mare mare!...direzione Paracas!...Dovete sapere che Paracas il 6 di aprile assomiglia a Rimini d'estate...acciderbolina!...prezzi alle stelle (e se sei straniero è ancora peggio!) e niente posto x dormire!...ma fortuitamente scopriamo che affittano le tende x campeggiare in spiaggia...wowow!...di corsa!...ormai padroni dell'arte della contrattazione, io, Matilde, Stefano, David, Riccardo e Virginia, ce ne andiamo soddisfatti con 2 belle tende come bottino :)!
Obbligatorio provare il Ceviche, piatto tipico della costa peruviana a base di pesce crudo, condito con limone, verdure varie e salsine, e per gli amanti dei drink...il pisco sour. La vera meta è però la Riserva Naturale...uno spettacolo!...paradisiaco!...spiaggette, deserto e mare!...che roba!
La cosa più spassosa comunque è sempre prendere il taxi in 6!...un ammasso informe di corpi seduti dietro, uno in braccio all'altro!...oppure, se fortuitamente capita una station wagon ci sono i posti d'onore...il bagagliaio!...e io...ospite fissa ☺! E poi...quando meno te l'aspetti, le doti ginniche-contorsionistiche hanno il loro perché, soprattutto se improvvisamente devi diventare invisibile agli occhi dei controllori appostati all'ingresso della Riserva!..peccato che con la nostra faccia da gringos, i furbetti ne hanno approfittato lo stesso per chiederci il doppio dei soldi rispetto al normale adducendo strane motivazioni...
Bhè, bhè...nonostante tutto è stato bellissimo accampare in spiaggia (qui è usanza campeggiare in riva al mare durante le vacanze di pasqua), fare il bagno nell'oceano, mangiare e chiacchierare al chiaro di luna e dormire sulla sabbia, con relativa sveglia al cospetto del mare!




  
Raccomando inoltre le Isole Ballestas, conosciute anche come le Galapagos dei poveri, popolate da una ricca fauna...leoni marini, foche, pellicani, diverse specie di altri uccelli, il cui guano viene usato come fertilizzante (aroma assicurato!), e pinguini vanitosi.



Obbligatorio poi stare al mare fino a tardi x goderne al massimo e poi via, ritorno verso Ica, con tappa obbligata a Pisco.
E x chiudere in bellezza??? domenica mattina a scalare la duna + alta della Huacachina x fare sandboarding (ancora?!?!?...sì...ancora!!!) con nessuno all'orizzonte...solo noi, le mie cadute (anche per cadere ci vuole stile...e che stile!!) e il deserto...wow!...per tutto il resto c'è mastercard!...ahahah!


Purtroppo...come dice il mio gruppo preferito... “...le cose + belle sono quelle che durano poco...”...niente di + vero!...ma il 1° maggio è vicino e ci sarà modo di rifarsi, me lo auguro :)!
In tutto ciò si lavora anche...e sì sì sì sì, ebbene sì...infatti ora sono tornata a scalare la mia personale duna...la duna di cemento!

ALLIN TUTA a me, ossia buonanotte (l'orologio segna le 07:15, ora non locale...faccio sempre “- 7” x sapere che ore sono qui...sì, da qualche parte ho tenuto ancora l'ora italiana...1 piccolo legame con “l'aldilà”...almeno per sapere a che ora mi è lecito rompere le scatole ai miei simili nello stivale ☺), e BUON-QUALSIASI-PARTE-DEL-GIORNO-SIA / BUON-QUALSIASI-COSA-STIATE-FACENDO a voi!

Hasta pronto querid@s! Alla prossima ;-)!

sabato 14 aprile 2012

Llinque...

Llinque è una piccola, ma rigogliosa, nonché fangosa e isolata, comunità contadina che si trova nel distretto di Toraya, provincia di Aymaraes, abbarbicata a 3800 m sulle Ande...tutto sembra rimasto come, mi immagino, forse era da noi negli anni '30 o prima...casette fatte con mattoni in adobe, un impasto di fango e paglia, niente bagno in casa, solo dei buchi nel terreno racchiusi da 4 mura, sparsi per le verdi pendici del piccolo paesino. Più in basso nella vallata ci sono i campi coltivati di ogni famigliola...le sementi che hanno piantato sono parte del progetto di sviluppo produttivo e recupero della memoria che stiamo portando avanti qui.
Ma...andiamo con ordine...Llinque dista da Abancay 150 km, potrebbe sembrare vicino, peccato però che qui i tempi di percorrenza non sono esattamente uguali ai nostri...infatti, nonostante la partenza super mattutina, ho sprofondato x la prima volta i piedi nella fangosa terra di destinazione, solo dopo 7 ore di viaggio...e che viaggio!
...il mezzo?...una vecchia e scassatissima station wagon, riempita all'inverosimile con tutto l'occorrente da portare ai comuneros, gli abitanti della comunità...
Persone a bordo: 7!!!..qua funziona così...senza troppi problemi...ci stai in macchina?...bene...allora salta su, dài!...in particolare, gli ultimi 25 km sono stati piuttosto problematici; infatti, una volta imboccato il sentiero sterrato che portava a destinazione, la vecchia carretta ha cominciato a mostrare i primi segni di cedimento...vuoi per il carico per così dire “importante”, vuoi per la strada ancora piena di fango, risultato delle continue piogge che imperversano quassù...abbiamo fatto “su e giù” dal bolide in pensione un bel po' di volte per riuscire ad arrivare, anche se con una ruota sgonfia e sporchi di fango fino alle ginocchia, a Llinque nel pomeriggio!
Qui la vita scorre tranquilla nella sua ruralità...maiali, oche, galline, tacchini, cavalli e gli immancabili cagnoloni, girovagano liberi tra l'erbetta umida e verdeggiante; le donne indossano tutte il vestito tipico: gonna, sandali, lunghe trecce e il cappello a completare l'opera...gli uomini invece, smessi gli abiti da lavoro dei campi, si rifugiano dietro il loro poncho caldo e avvolgente...il tutto per quell'insieme variopinto di colori che caratterizza il Sudamerica.

Le case sono piuttosto freddine e buie, le comunicazioni alle 40 famiglie (circa) che popolano questo centro abitato vengono fatte da un locale costituito appositamente e dotato di microfono, che in una sorta di radiodiffusione avvisa, informa, chiama a raccolta, convoca riunioni, diffonde musica e, dato che c'è un solo telefono fisso, chi riceve una chiamata viene avvisato così!...come accadeva in spiaggia d'estate quand'ero piccola “Pincolpallino è desiderato al telefono da...”.
Inoltre, nonostante, le dimensioni ridotte, Llinque ha la sua posta, una piccola scuola, ma soprattutto, nella piazzetta principale, in tutta la sua umiltà e la sua forza, si erge una riproduzione del Ojo que llora, un singolare e suggestivo, nonché controverso, monumento costruito in memoria delle circa 70.000 vittime causate dal conflitto armato interno in Perù negli anni compresi tra il 1980 e il 2000 che si trova a Lima.
Il memoriale della comunità è stato costruito dagli stessi comuneros, alcuni vittime dirette delle violenze, in una loro personale e simbolica azione di recupero della memoria, con la volontà di mantenere vivo, il seppur doloroso, ricordo di ciò che è avvenuto, e delle persone che non ci sono più.
 
Dopo un giro di ricognizione tra le coltivazioni, 2 chiacchiere con i maestri della scuola e con il presidente della comunità, ci ripariamo dal freddo che inizia a scendere e consumiamo un sostanzioso pasto nella casa di una giovane famigliola che ci offre le sue leccornie.
Poi è il momento di mettersi all'opera...la riunione è convocata nel club delle madres, bisogna allestire la sala, sistemare le sedioline e accogliere i comuneros e i loro bimbi irrequieti. Sono ore interessantissime quelle che seguono...il rapporto si fiducia che si è creato tra l'ONG e gli abitanti della comunità permette di raccogliere con soddisfazione i progressi e i successi del progetto che sta portando avanti APRODEH. 



Si tratta di un progetto di sviluppo produttivo e recupero della memoria storica: durante il periodo del conflitto armato interno i contadini di queste aree di montagna (e non solo) furono costretti a fuggire e lasciare tutto a causa della violenza; una delle ripercussioni di questo periodo storico buio, è stata la perdita delle coltivazioni e degli allevamenti tradizionali, con conseguente innalzamento del livello di denutrizione e scarsa varietà di prodotti coltivati all'interno del sistema di produzione, dedicato quasi esclusivamente all'autoconsumo.
Per questo, nel corso del progetto sono state consegnate delle sementi, con corso di abilitazione annesso, ed ora, si provvederà anche alla consegna di cuyes. In aggiunta, si faranno delle interviste per poter scrivere un libro su come si viveva prima della violenza, cos'è successo durante quegli anni e com'è la situazione attuale.
Due giorni intensi e ricchi di sensazioni, abbelliti da un inaspettato arcobaleno a concludere la fugace esperienza...la prima di tante altre ☺.