Rieccomi!...ma
come?!?...neanche il tempo di digerire 1 “episodio” e già scrivo
di nuovo?...eh, bhè...sì...devo recuperare il tempo perso, no?!?
E
allora...pronti?...comodi?
Per
questo nuovo racconto ci sta bene il detto riadattato “viaggio che
fai, avventura che trovi”; giusto dopo Llinque la compagnia e le
mini-vacanze chiamavano...e quando è così...sempre pronti
sull'attenti!...scattare! Road to the South! Arequipa!
Arequipa
è la seconda città del Perù x numero di abitanti, nota ai più
anche come la “città bianca”, perché bianco è il colore dei
suoi principali monumenti storici.
Qui
in Perù, ogni città o peaesino che rispetti (ma credo anche quelli
che non si rispettano) ha la sua Plaza de Armas, che poi altro non è
che la piazza centrale; è un po' come se ogni città, paese,
paesino, paesello paesotto avesse la propria personale Piazza
Duomo...uhm forse ho esagerato col paragone...eheh! Vabbè, comunque
la Plaza de Armas arequipeña merita assai, con la punta innevata del
vulcano Misti come sfondo poi...voilà!
Dunque,
altro ponte, altra rimpatriata!...questa volta....tutti a casa di
Matilde & Stefano, che la mattina del nostro arrivo hanno il
solito impegno settimanale al barrio
(quartiere), un quartiere periferico, e in quanto tale caratterizzato
da tutto ciò che comporta vivere nelle parti più emarginate di una città piuttosto grande (per di più qui in Perù).
Il
punto di ritrovo è un campetto dove si riuniscono ragazzi, ragazze,
bimbe e bimbi, giovani con storie problematiche alle spalle, genitori
in carcere, problemi mentali o familiari (e pensare che fino a poco
tempo fa le ragazze non potevano nemmeno azzardarsi ad andare al
campetto, i maschi non le accettavano! Mi dicono che ci è voluto un
po' di tempo, ma ora, nonostante ci sia ancora qualche episodio di
intolleranza, la convivenza è possibile).
Le
ore passate con loro a giocare, fare foto e chiacchierare, con tutta
la tenerezza, l'umanità e la gioia che mi hanno trasmesso sono state
bellissime, un'esperienza che mi piacerebbe poter ripetere più
spesso, non solo un fugace e occasionale episodio.
Anche
Arequipa si trova a ridosso delle Ande, però il panorama è
totalmente diverso da Abancay...non ci sono montagne giganti e
verdeggianti, ma pendii che sembrano colline brulle, arricchiti però
dalla presenza di tre vulcani innevati: il Misti, il Chachani e il
Pichu Pichu. La città ha il suo fascino, con le sue vie, gli angoli
nascosti, i suoi monumenti, i colori e anche un certa atmosfera
particolare ☺.
Comunque
non ce n'è per nessuno...passare del tempo in compagnia divertendosi
un sacco, non ha veramente prezzo, in qualsiasi parte del mondo ci si
trovi!...scontato?...no!...è bene ribadirlo, perché nessuno se ne
dimentichi, MAI!...e soprattutto trovarsi in piena notte, dopo aver
fatto serata, in Plaza de Armas, a cantare a squarciagola accompagnati
dal suono di una chitarra e andare a letto all'alba...son proprio
belle cose!
♫ ♪ ♫ ♪ ♫ |
Dopo
tutta questa montagna, altra meta ambita di questi giorni è stato il
mare...decidiamo perciò di andare verso Camaná, a quanto ci han
detto, una ridente località marittima. Ci sono dubbi?...no no, via,
partiamo all'avventura!...
Bhè
bhè...credo che bisognerebbe rivedere 1 po' il concetto di “ridente
località”...in effetti, di bello bello Camaná non pare avere
molto, eccetto i tassisti...simpatici umoristi! E in più, ogni
persona ti da le indicazioni come cavolo vuole, lo stesso posto è in
mille direzioni diverse...non si capisce il perché...bah!
Un
episodio divertente: saliamo in taxi x andare verso il mare e appena
saliti, l'autista ci dice che giusto la sera prima, laggiù, c'è
stato niente popò di meno che un omicidio!!!...eh bhè!...arriviamo
sul luogo del misfatto e, vuoi anche il fatto che siamo fuori
stagione....sembra 1 quartiere fantasma!....nessuno in giro, le vie
sono deserte, l'unico ostello aperto è praticamente un
bordello...oh signur...decidiamo perciò saggiamente di lasciare le
tenebre per tornare dove c'è vita!
Anche
Quilca, un piccolo posticino fatto di calette a un'ora da Camaná, ci
regala bei momenti...già è assai notevole il mezzo con cui
percorriamo due ore di puro sterrato...è veramente IL MEZZO...dodge
rosso, annata 1975 a 6 posti, e il conducente data l''età anagrafica
potrebbe benissimo essere il nonno del bolide!!!...
Bhè
cosa ci aspetta al nostro arrivo?...la de-sola-zio-ne!...il
niente!...un porticciolo con casette decrepite e i soliti sguardi
inquisitori della sparuta gente. Ci avviamo perciò alla ricerca del
mare vero, anche se con 1 po' di delusione...sole cocente, costa
frastagliata, e purtroppo la nostra meta non risulta essere così
vicina...si susseguono svariate vicissitudini per cui scopriamo che
in realtà Quilca non è così brutta, che ci sono forme di vita e
che c'è anche un ostello dove alloggiare!...la nostra giornata ha
svoltato completamente!...pesce fresco in riva al mare e spiaggetta
tutta per noi 5...wow!
IL mezzo!!! |
La desolazione... |
Il
viaggio per tornare di nuovo tra le montagne Abanquine infine, è
stato 1 avventura in sé...praticamente quasi 1 gg di viaggio per
fare Quilca–Camaná–Arequipa-Abancay!...ecco, quest'ultimo tratto
è stato particolarmente sofferto...a partire dal momento che scopro
solo mezz'ora prima della partenza che il pullman è stato soppresso
e quindi bisogna aspettare quello dopo...1 autobus peggiore non
poteva capitare...10 ore di viaggio stretti, senza aria, servizio
pessimissimo e, ovviamente, questo va da sé...in ritardo!...all'alba
lo scenario che si presenta è questo: scompartimento ricco di
flavours tipici, pullman bloccato, parapiglia generale, gente che
scende e se ne va a piedi. ¿Qué pasó?...alle porte di Cuzco c'è
una dimostrazione-sciopero di maestri e professori; hanno riempito la
strada di massi e non c'è modo di avanzare!...Quindi?...non resta
che trovare, al di là della barricata, un taxi, arrivare a Cuzco,
prendere un pullmino fino a metà strada, poi un altro e, una volta
a casina, freschi come rose, andare a lavoro!
Bhè,
che dire? non si smette mai di divertirsi qui, eh!
Alla prossima :o)!