mercoledì 16 maggio 2012

Arequipando...viaggio che fai, avventura che trovi

Rieccomi!...ma come?!?...neanche il tempo di digerire 1 “episodio” e già scrivo di nuovo?...eh, bhè...sì...devo recuperare il tempo perso, no?!?
E allora...pronti?...comodi?

Per questo nuovo racconto ci sta bene il detto riadattato “viaggio che fai, avventura che trovi”; giusto dopo Llinque la compagnia e le mini-vacanze chiamavano...e quando è così...sempre pronti sull'attenti!...scattare! Road to the South! Arequipa!
Arequipa è la seconda città del Perù x numero di abitanti, nota ai più anche come la “città bianca”, perché bianco è il colore dei suoi principali monumenti storici.
Qui in Perù, ogni città o peaesino che rispetti (ma credo anche quelli che non si rispettano) ha la sua Plaza de Armas, che poi altro non è che la piazza centrale; è un po' come se ogni città, paese, paesino, paesello paesotto avesse la propria personale Piazza Duomo...uhm forse ho esagerato col paragone...eheh! Vabbè, comunque la Plaza de Armas arequipeña merita assai, con la punta innevata del vulcano Misti come sfondo poi...voilà!

 

Dunque, altro ponte, altra rimpatriata!...questa volta....tutti a casa di Matilde & Stefano, che la mattina del nostro arrivo hanno il solito impegno settimanale al barrio (quartiere), un quartiere periferico, e in quanto tale caratterizzato da tutto ciò che comporta vivere nelle parti più emarginate di una città piuttosto grande (per di più qui in Perù).
Il punto di ritrovo è un campetto dove si riuniscono ragazzi, ragazze, bimbe e bimbi, giovani con storie problematiche alle spalle, genitori in carcere, problemi mentali o familiari (e pensare che fino a poco tempo fa le ragazze non potevano nemmeno azzardarsi ad andare al campetto, i maschi non le accettavano! Mi dicono che ci è voluto un po' di tempo, ma ora, nonostante ci sia ancora qualche episodio di intolleranza, la convivenza è possibile).
Le ore passate con loro a giocare, fare foto e chiacchierare, con tutta la tenerezza, l'umanità e la gioia che mi hanno trasmesso sono state bellissime, un'esperienza che mi piacerebbe poter ripetere più spesso, non solo un fugace e occasionale episodio.


 

Anche Arequipa si trova a ridosso delle Ande, però il panorama è totalmente diverso da Abancay...non ci sono montagne giganti e verdeggianti, ma pendii che sembrano colline brulle, arricchiti però dalla presenza di tre vulcani innevati: il Misti, il Chachani e il Pichu Pichu. La città ha il suo fascino, con le sue vie, gli angoli nascosti, i suoi monumenti, i colori e anche un certa atmosfera particolare ☺.

Comunque non ce n'è per nessuno...passare del tempo in compagnia divertendosi un sacco, non ha veramente prezzo, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi!...scontato?...no!...è bene ribadirlo, perché nessuno se ne dimentichi, MAI!...e soprattutto trovarsi in piena notte, dopo aver fatto serata, in Plaza de Armas, a cantare a squarciagola accompagnati dal suono di una chitarra e andare a letto all'alba...son proprio belle cose!

♫ ♪ ♫ ♪ ♫
Dopo tutta questa montagna, altra meta ambita di questi giorni è stato il mare...decidiamo perciò di andare verso Camaná, a quanto ci han detto, una ridente località marittima. Ci sono dubbi?...no no, via, partiamo all'avventura!...
Bhè bhè...credo che bisognerebbe rivedere 1 po' il concetto di “ridente località”...in effetti, di bello bello Camaná non pare avere molto, eccetto i tassisti...simpatici umoristi! E in più, ogni persona ti da le indicazioni come cavolo vuole, lo stesso posto è in mille direzioni diverse...non si capisce il perché...bah!
Un episodio divertente: saliamo in taxi x andare verso il mare e appena saliti, l'autista ci dice che giusto la sera prima, laggiù, c'è stato niente popò di meno che un omicidio!!!...eh bhè!...arriviamo sul luogo del misfatto e, vuoi anche il fatto che siamo fuori stagione....sembra 1 quartiere fantasma!....nessuno in giro, le vie sono deserte, l'unico ostello aperto è praticamente un bordello...oh signur...decidiamo perciò saggiamente di lasciare le tenebre per tornare dove c'è vita!

Anche Quilca, un piccolo posticino fatto di calette a un'ora da Camaná, ci regala bei momenti...già è assai notevole il mezzo con cui percorriamo due ore di puro sterrato...è veramente IL MEZZO...dodge rosso, annata 1975 a 6 posti, e il conducente data l''età anagrafica potrebbe benissimo essere il nonno del bolide!!!...
Bhè cosa ci aspetta al nostro arrivo?...la de-sola-zio-ne!...il niente!...un porticciolo con casette decrepite e i soliti sguardi inquisitori della sparuta gente. Ci avviamo perciò alla ricerca del mare vero, anche se con 1 po' di delusione...sole cocente, costa frastagliata, e purtroppo la nostra meta non risulta essere così vicina...si susseguono svariate vicissitudini per cui scopriamo che in realtà Quilca non è così brutta, che ci sono forme di vita e che c'è anche un ostello dove alloggiare!...la nostra giornata ha svoltato completamente!...pesce fresco in riva al mare e spiaggetta tutta per noi 5...wow!

IL mezzo!!!
La desolazione...
 


 


 

Il viaggio per tornare di nuovo tra le montagne Abanquine infine, è stato 1 avventura in sé...praticamente quasi 1 gg di viaggio per fare Quilca–Camaná–Arequipa-Abancay!...ecco, quest'ultimo tratto è stato particolarmente sofferto...a partire dal momento che scopro solo mezz'ora prima della partenza che il pullman è stato soppresso e quindi bisogna aspettare quello dopo...1 autobus peggiore non poteva capitare...10 ore di viaggio stretti, senza aria, servizio pessimissimo e, ovviamente, questo va da sé...in ritardo!...all'alba lo scenario che si presenta è questo: scompartimento ricco di flavours tipici, pullman bloccato, parapiglia generale, gente che scende e se ne va a piedi. ¿Qué pasó?...alle porte di Cuzco c'è una dimostrazione-sciopero di maestri e professori; hanno riempito la strada di massi e non c'è modo di avanzare!...Quindi?...non resta che trovare, al di là della barricata, un taxi, arrivare a Cuzco, prendere un pullmino fino a metà strada, poi un altro e, una volta a casina, freschi come rose, andare a lavoro!
Bhè, che dire? non si smette mai di divertirsi qui, eh!

Alla prossima :o)!

domenica 13 maggio 2012

Cucù!!!

Toc toc...ehi...ehm...ciaooooooooooo!!!
Mi vogliate scusare x la latitanza, ma purtroppo tra gli scaffali del variegato e variopinto supermercato-martico l'articolo “tempo libero” non è al momento disponibile.
Sono mancata?!?...sì, dài, dite la verità...uhm...mi fischiano le orecchie...è un no per caso?!?...eheheh.
Bhè, ne approfitto di questa domenica sera di nullafacenza per ragguagliarvi sui miei giorni di assenza telematica (in realtà sto seguendo con pathos l'NBA...eheh, il lato positivo di essere dall'altra parte del mondo e non dover fare la nottambula per seguire il basket made in USA...).

Note salienti?
Due settimane fa sono tornata a Llinque, la comunità contadina a soli 150 km, ma nonostante tutto, a svariate ore da qui.
Abituale sveglia all'alba, e appuntamento alla peruviana, con un'ora di ritardo (ho fatto in tempo a riaddormentarmi!). Che dire...Perù e puntualità...questo connubio pare non s'abbia da fare!
Prima destinazione: Toraya, capitale distrettuale, per una riunione con i rappresentanti di varie associazioni e istituzioni locali; riunione tanto lunga quanto infruttuosa (più o meno)...il tutto anche perché a molte persone, quando vedono le ONG, viene l'orticaria, dato che hanno avuto delle esperienze non troppo felici di gringos che arrivavano promettendo chissà cosa e poi, in sostanza, apparivano e scomparivano, facevano foto, ma effettivamente non hanno dato molto supporto.
In questo caso la nostra presenza era finalizzata solamente ad aiutare a programmare delle attività di sviluppo (economico, sociale, produttivo, …), da portare a termine nel breve periodo. È stata un'impresa ardua anche solo riuscire a fare capire cosa diavolo ci facessimo noi lì!
Nel pomeriggio Llinque ci aspettava, e giusto il tempo di arrivare...ci ha dato il solito benvenuto a base di diluvio, fango e freddo becco!...il piatto è servito!
Alle 9 di sera tutto già taceva nella comunità, ognuno nelle proprie casette a riposare in attesa di una nuova giornata di lavoro...sembrava notte inoltrata, si sentivano solo i cagnoloni che chiacchieravano tra loro dicendosi chissà cosa!
Questa volta mi sono guadagnata 1 giaciglio di qualità...tugurio sweet tugurio...mi sembrava veramente di essere in 1 scenetta della Natività...mancavano solo il bue e l'asinello a riscaldarmi (e ce ne sarebbe stato bisogno!)!


Ah, ho avuto modo anche di stringere amicizia i simpatici abitanti invisibili e microscopici pulciosi che alloggiavano sul materasso..quante conoscenze interessanti!
Nuovo giorno, nuova attività: ispezione dei campi e delle coltivazioni dei comuneros per verificare com'è la situazione a qualche mese dalla consegna delle prime sementi...aaaaaaah, quanto ben di dio, quante cose buone...altro che OGM...100% biologico ☺! 


Quinua, detta anche quinoa
Preparazione della chicha

Oltre al progetto di sviluppo produttivo, ne è stato avviato uno nuovo: fortalecimiento organizacional...cioè?...si tratta basicamente di individuare, da una parte, le organizzazioni attive nella comunità e le problematiche presenti al loro interno; dall'altra, le famiglie delle vittime, e le vittime stesse, del conflitto armato interno degli anni 1980-2000, intervistarli e raccogliere le testimonianze di ogni singolo caso....il tutto per capire le dinamiche che impediscono l'effettivo sviluppo comunale, quei meccanismi sociali e strutturali che inibiscono questo processo (ad esempio, sono ancora molti i rancori tra le famiglie che durante gli anni della violenza hanno perso i propri cari per una “soffiata” del vicino).
A tal proposito, nel corso delle ispezioni, ci siamo imbattuti in un signore, molto probabilmente molto più giovane degli anni che dimostrava, che ci racconta di come, durante quel nefasto periodo, una notte, insieme ad altre 15 persone, è stato arrestato dall'esercito, portato in una base militare, ai tempi situata lì vicino, e il giorno successivo sono state messe loro in mano delle armi e in posizione da schieramento, gli hanno scattato delle foto, poi fatte circolare con la falsa diceria che queste persone erano state trovate in possesso delle suddette armi, e in quanto tali, terroristi. Alcuni di quelli che allora erano semplici ragazzi, oggi soffrono di alcolismo, una delle conseguenze che si porta dietro il periodo dittatoriale...bevono per dimenticare, ma quello che hanno passato non si può cancellare, è un solco indelebile che rimarrà dentro di loro per sempre.
Il processo che si vuole promuovere con l'avvio di questo nuovo progetto è piuttosto lungo, non potrà essere risolto a breve, ma l'importante, in fondo, è cominciare e impegnarsi per la sua riuscita.


Cariños