Ciao,
ciao, ciao!
Riemergo dalle ceneri del caos-dimenticatoio in cui ero finita, visto che, tra un'avventura e l'altra, è ben più di 1 mese che manco! Urchis, a volte il tempo passa veramente senza che ce ne si accorga...furbo lui, eh!...Ma...vi manco? Quanto vi manco?!?...eheh.
Bhè, alba dopo alba, tramonto dopo tramonto, ne sono successe di cose a queste altitudini!...non è che mi hanno infettato con quello strano virus, che credo i peruviani abbiano nel Dna, chiamato ritardus cronicus, no! Non c'è da preoccuparsi, anche se sono sulla buona strada, mi auguro di non arrivare ai livelli dei locali!
Che dire?...qui c'è lo sciopero dei professori e dei maestri del sindacato del SUTEP, che va avanti ad oltranza, tutti i giorni, da quasi 1 mese, con in più le voci insistenti di presunte infiltrazioni del MOVADEF, il partito che si rifà a Sendero Luminoso; i giovani fanciulli, sono di conseguenza a digiuno da qualsiasi insegnamento ormai da troppo tempo. Domenica scorsa poi, c'è stata una breve, ma intensa (a quanto pare), scossa di terremoto e io, non me ne sono nemmeno accorta, David sì però...che insensibilità!
Al nord invece, a Cajamarca e comunità limitrofe, non se la passano troppo bene, sono nel bel mezzo dello stato di emergenza (annullamento dei diritti costituzionali e tutto ciò che ne consegue...) a causa delle numerose manifestazioni da parte della popolazione per opporsi all'incombente progetto minerario che minaccia di prosciugare le 4 lagune della zona, proteste a cui la polizia, ben poco transigente, risponde in maniera alquanto discutibile, per la violenza con cui agisce (qui per vedere il video dei primi 23 giorni di proteste e scontri).
E infine c'è Lima, con la sua immensa centralità, l'apparente irrilevanza di tutto ciò che non è “centro” e la disinformazione imperante...
Ciononostante, qui non è poi così tutto negativo, dài...anzi! Lavoro, palestra e momenti di svago “artistico” occupano tutto il tempo che ho, ma soprattutto...Llinque è sempre fonte di belle esperienze e ricordi speciali!...dall'ultima volta che ho scritto (capperi...sono esattamente 2 mesi che “manco”!...accipicchia!), sono stata ben 4 volte nella ridente comunità contadina, ogni volta con attività un po' diverse, anche se l'obiettivo centrale è sempre rimasto quello di intervistare i familiari delle vittime e i protagonisti dei 20 anni di violenza finiti giusto 12 anni fa.
Momenti salienti?!?...a metà giugno, consegna dei cuyes, i maialini d'india, inizio della stagione del freddo pungente, camminate di notte nella vallata, senza torcia, ma guidati solo e soltanto dal chiaro della meravigliosa luna piena, che ci illuminava in tutto il suo splendore.
C'è stata anche una bella attività sul cibo con le mamme: ognuna ha portato un piatto home made, gli sono stati consegnati grembiule e cuffietta (che fatica fargli togliere il cappello, è 1 qualcosa da cui non si vogliono separare mai, come se fosse 1 indumento intimo!), a cui è seguita divisione in gruppi, processione per lavarsi le mani e assegnazione dei compiti da portare a termine; ogni gruppo doveva realizzare un piatto usando come ingredienti le leccornie portate dalle stesse mamme, soprattutto tenendo conto che erano destinati a bambini di diverse età...è stato proprio bello e divertente, e la stanchezza è stata scacciata via dall'abbattimento di quel muro di diffidenza e indifferenza imposto da parte di alcune mamacitas, che finalmente mi hanno chiamato “señorita Marta”!...può sembrare un'inezia, ma vi posso assicurare che è una grande cosa perché è difficile sfondare certe barriere che i comuneros innalzano verso di te, straniero.
Per concludere la visita, una bella camminata di un paio d'ore nel mezzo della natura delle Ande peruviane per raggiungere la comunità di Tanta (che in quechua vuol dire “Pane di grano”, nome dato alla comunità tempo addietro da un signore venuto in visita che, alla domanda “come si chiama questa comunità?” e alla risposta “non ha un nome”, visto che l'attività principale dei tanteños era produrre pane, decise di affibbiargli tale nome di “Tanta”); per non contare poi il ritorno, ovviamente a piedi, a correre giù per la valle prima che facesse buio, in cerca di un mezzo per raggiungere Abancay (per l'occasione è stato un camion che trasportava animali) :)...un attimino stancante e rocambolesco, ma muuuuy bien!
Riemergo dalle ceneri del caos-dimenticatoio in cui ero finita, visto che, tra un'avventura e l'altra, è ben più di 1 mese che manco! Urchis, a volte il tempo passa veramente senza che ce ne si accorga...furbo lui, eh!...Ma...vi manco? Quanto vi manco?!?...eheh.
Bhè, alba dopo alba, tramonto dopo tramonto, ne sono successe di cose a queste altitudini!...non è che mi hanno infettato con quello strano virus, che credo i peruviani abbiano nel Dna, chiamato ritardus cronicus, no! Non c'è da preoccuparsi, anche se sono sulla buona strada, mi auguro di non arrivare ai livelli dei locali!
Che dire?...qui c'è lo sciopero dei professori e dei maestri del sindacato del SUTEP, che va avanti ad oltranza, tutti i giorni, da quasi 1 mese, con in più le voci insistenti di presunte infiltrazioni del MOVADEF, il partito che si rifà a Sendero Luminoso; i giovani fanciulli, sono di conseguenza a digiuno da qualsiasi insegnamento ormai da troppo tempo. Domenica scorsa poi, c'è stata una breve, ma intensa (a quanto pare), scossa di terremoto e io, non me ne sono nemmeno accorta, David sì però...che insensibilità!
Al nord invece, a Cajamarca e comunità limitrofe, non se la passano troppo bene, sono nel bel mezzo dello stato di emergenza (annullamento dei diritti costituzionali e tutto ciò che ne consegue...) a causa delle numerose manifestazioni da parte della popolazione per opporsi all'incombente progetto minerario che minaccia di prosciugare le 4 lagune della zona, proteste a cui la polizia, ben poco transigente, risponde in maniera alquanto discutibile, per la violenza con cui agisce (qui per vedere il video dei primi 23 giorni di proteste e scontri).
E infine c'è Lima, con la sua immensa centralità, l'apparente irrilevanza di tutto ciò che non è “centro” e la disinformazione imperante...
Ciononostante, qui non è poi così tutto negativo, dài...anzi! Lavoro, palestra e momenti di svago “artistico” occupano tutto il tempo che ho, ma soprattutto...Llinque è sempre fonte di belle esperienze e ricordi speciali!...dall'ultima volta che ho scritto (capperi...sono esattamente 2 mesi che “manco”!...accipicchia!), sono stata ben 4 volte nella ridente comunità contadina, ogni volta con attività un po' diverse, anche se l'obiettivo centrale è sempre rimasto quello di intervistare i familiari delle vittime e i protagonisti dei 20 anni di violenza finiti giusto 12 anni fa.
Momenti salienti?!?...a metà giugno, consegna dei cuyes, i maialini d'india, inizio della stagione del freddo pungente, camminate di notte nella vallata, senza torcia, ma guidati solo e soltanto dal chiaro della meravigliosa luna piena, che ci illuminava in tutto il suo splendore.
C'è stata anche una bella attività sul cibo con le mamme: ognuna ha portato un piatto home made, gli sono stati consegnati grembiule e cuffietta (che fatica fargli togliere il cappello, è 1 qualcosa da cui non si vogliono separare mai, come se fosse 1 indumento intimo!), a cui è seguita divisione in gruppi, processione per lavarsi le mani e assegnazione dei compiti da portare a termine; ogni gruppo doveva realizzare un piatto usando come ingredienti le leccornie portate dalle stesse mamme, soprattutto tenendo conto che erano destinati a bambini di diverse età...è stato proprio bello e divertente, e la stanchezza è stata scacciata via dall'abbattimento di quel muro di diffidenza e indifferenza imposto da parte di alcune mamacitas, che finalmente mi hanno chiamato “señorita Marta”!...può sembrare un'inezia, ma vi posso assicurare che è una grande cosa perché è difficile sfondare certe barriere che i comuneros innalzano verso di te, straniero.
Cuyesss! |
The big wonderful moon |
Slurp slurp, gnam gnam! |
Piccole/i modelle/i crescono... |
Per concludere la visita, una bella camminata di un paio d'ore nel mezzo della natura delle Ande peruviane per raggiungere la comunità di Tanta (che in quechua vuol dire “Pane di grano”, nome dato alla comunità tempo addietro da un signore venuto in visita che, alla domanda “come si chiama questa comunità?” e alla risposta “non ha un nome”, visto che l'attività principale dei tanteños era produrre pane, decise di affibbiargli tale nome di “Tanta”); per non contare poi il ritorno, ovviamente a piedi, a correre giù per la valle prima che facesse buio, in cerca di un mezzo per raggiungere Abancay (per l'occasione è stato un camion che trasportava animali) :)...un attimino stancante e rocambolesco, ma muuuuy bien!
Tanta da lontano |
Mamacita |
È
stata poi la volta dell'ennesima visita agli orti in compagnia del
bel sole cocente e della natura supercalifragilistichespiralidosa
che ci ha accompagnato nel tragitto e la prima intervista fatta da
sola, faccia a faccia con un testimone diretto del periodo della
violenza. In più, sgozzamento di una pecora con rituale annesso (moneta
nell'occhio e zac!), per farne la zuppa in un megapentolone e sfamare
gli elettricisti arrivati in comunità per installare, insieme agli
abitanti, i pali della luce e permettere a luce e corrente di
arrivare anche alle abitazioni più isolate di Llinque.
Oltretutto,
vista la presenza dei tecnici, la stanza dove di solito dormono gli
ometti, era occupata e allora?!?!?...tutti e 5 insieme allegramente
nel tugurio!...2 nel letto con 10 coperte e gli altri 3 per terra
su materassini, con sacco a pelo e sopra un quantitativo non ben
definito di strati per non morire di freddo, dato che di notte è tempo
di gelate senza pietà. Quanto ridere, però ☺!!! Anche nei momenti
complicati, c'è modo di divertirsi, eheh! Qué bien!
I resti della pecora... |
Buenas noches a todos! ☺ |
Prima di concludere, c'è anche qualche aneddoto simpatico che
aggiunge un po' di pepe alla già di per sé speciale esperienza...alcune settimane fa, ho passato un tranquillo weekend a Cuzco in compagnia, tra freddo immenso, concerto
rock, vittoria dell'Italia sull'Inghilterra (pooopopopopo...) e bella
gente, finito poi nel baule di una macchina guardando il cielo
stellato...perché?...bhè, cose che capitano se, all'ora di tornare
verso casa, non ci sono più autobus che fanno rotta verso Abancay, se
non la mattina seguente...allorché si avvicina un gentile signore che
si propone di portarti verso casuccia tua in macchina, sempre che si
trovino abbastanza passeggeri per riempirla...bhè, le persone a bordo erano anche troppe, visto che dal posto passeggero in fianco
al conducente offertomi, per l'abbondanza di personale, mi sono
dovuta accomodare nel bagagliaio della station wagon...è bastato
aggiungere un paio di coperte gentilmente fornite dalla casa per proteggersi dagli spifferi, rannicchiarsi a dovere, e godere della
vista speciale offerta dal vetro del cofano...stelle a non finire!
Come se non bastasse, nel bel mezzo del cammino appare all'orizzonte
il posto di blocco della polizia stradale per i consueti
controlli...che fare?...scendi quatta quatta dalla macchina, cammina
nel nulla per un po' e poi zac, risaltare a bordo, please! Quale maniera
migliore per concludere come si deve il fine settimana? ☺
E
in più, ho fatto anche la prima gita in solitaria in
un paesotto a 5 ore da qui, Andahuaylas. In sé non è niente di che,
ma ci sono proprio dei bei posti da visitare, come la immensa laguna
di Pacucha, ad esempio
In riva alla laguna...pace e relax ;) |
Fiancheggiando poi Pacucha e risalendo a piedi la montagna, si arriva al complesso archeologico di Sondor. Dall'alto dei 3200m in cui si trova, nella valle accanto si può ammirare la scritta “NACIÓN CHANKA”, in quanto è l'unica zona che gli spagnoli non sono riusciti a conquistare, grazie alla tenacia e alla forza del popolo Chanka appunto.
A Sondor ci sono alcuni resti delle abitazioni dei popoli che han vissuto quassù, ma la cosa veramente fantastica è il paesaggio...sembra di essere in cima al mondo!...si domina tutto!
Nación Chanka!!! |
Sondor |
Per salutarvi, una piccola riflessioncina...seppur siano passati ben 6
mesi, i continui sguardi delle persone, a volte, o comunque alla
lunga, sono difficili da sopportare e sostenere, l'unica arma che
posso sfoderare in questi casi è il sorriso...come rispondere non solo agli
sguardi guardinghi, sorpresi, stupefatti e diffidenti, ma anche alle persone
che ti chiamano, senza mezzi termini sorridendo, ma pure
de-ridendoti “gringa”?...mostrare i denti,
ma non in assetto da guerra, ovvio!...una bella faccina sorridente a 94
denti, però in segno di pace, amore e simpatia.
E
c'è di più, credo che almeno per i prossimi mesi che mancano, dovrò
continuare a rifornire il mio arsenale personale di sorrisi, perché
di sicuro ne avrò un gran bisogno!
Sorrisi
e baci a tutti
A
presto (mi auguro! :) )
Nessun commento:
Posta un commento